Diario dal campo antibracconaggio di Ponza

Diario dal 20/4 al 4/5 2011

il campo antibracconaggio ha avuto inizio con un serie di problemi  che ci hanno  accompagnato per tutto il periodo di presidio  che, come sapete, hanno  portato all'escalation dei fatti del giorno 2 maggio con la vile aggressione dei fantastici volontari di Valle Vegan, partecipanti  al campo LAC/CABS (Commitee against bird slaughter).

2 Aprile, un operatore del Cabs perlustra l'isola da solo, trovando siti attivi per trappole in parecchi posti già conosciuti ma anche in tante altre nuove zone, fotografa persone con decine di trappole in mano e con sacchetti pieni di uccelli.

La sua presenza è affiancata da un ispettore della Forestale che da anni collabora con i volontari LAC.  Due trappolatori vengono denunciati, gli altri fotografati sono ancora al vaglio di indagini perché sorpresi dopo la partenza dell'ispettore.

Il 18 Aprile, da Ponza mi arrivano messaggi di allarme:" stanno sparando come matti!". Il 20 arriva il primo turno. Il primo giorno arrivano sulla piana e colgono in flagrante una decina di cacciatori con fucili:  gli isolani non si aspettavano questa sorpresa.

Riescono a fotografare bracconieri con fucile e con trappole e durante la notte sequestrano un richiamo elettroacustico proprio dietro la casa del bracco più famoso e protetto. La Forestale non può venire a fare dei controlli e per i volontari non è facile presidiare  quest’isola: proprio per il fatto di essere piccola ognuno si conosce, controlla ogni spostamento e anche i muri hanno le orecchie.

 Ci informano che un richiamo è attivo durante la notte sul monte Schiavone e dallo stesso luogo alla mattina si sente sparare.

Le belle foto molto dettagliate scattate dal primo turno saranno consegnate all'ispettore che procederà con una denuncia.

Il 25 aprile arriva il secondo turno, ci scambiamo le informazioni e siamo subito operativi, ma ormai l'effetto sorpresa è svanito, infatti riscontriamo subito i primi disagi: Ponza si deve girare o in pullman o a piedi e infatti la mattina alle ore 5.00 avremmo dovuto prendere il primo pullman ma come accadde al turno precedente gli orari erano boicottati. Gli autisti e non solo loro, sono tutti collusi, amici dei bracconieri, quindi abbiamo perlustrato varie zone dall'altra parte dell'isola a piedi.

Il primo giorno il presidio va abbastanza bene ma per 2 due giorni incomincia a piovere. C’è un forte passo, l'isola è invasa da uccelli stremati: luì verdi, pigliamosche, averle capirossa, stiaccini, quaglie, rapaci e tanti ancora. Migliaia di chilometri per effettuare la migrazione e trovare poi la morte certa a Ponza e sulle altre isole.

Troviamo anche noi molti siti per trappole chiaramente usate ma vuote, confermando l'ipotesi più volte sottolineata che i bracconieri le tolgono e le mettono se ci vedono in giro. Gli uccelli essendo cosi stremati ed affamati finiscono facilmente in una trappola con camola anche se posizionata per sole 2 ore, e sono principalmente insettivori.

Il secondo giorno non piove e alle 6.00 siamo sulla piana per il presidio, abbiamo con noi un paio di occhiali con telecamera e possiamo registrare tutte (o quasi) le ingiurie e intimidazioni dei bracconieri in picchetto durante la nostra salita sulla piana. Al nostro arrivo si sentono spari da tutte le parti ma non sulla piana, purtroppo eravamo in pochi, avvisati 1515 e 122 ma con pochi risultati. Finiamo il nostro presidio perché dopo una certa ora i turisti girano e i bracconieri smettono di sparare.Durante una perlustrazione in tre andiamo a controllare il posto segnalato su Monte Schiavone.

Il luogo è una casupola abusiva tra macerie situata sul crinale della montagna, stiamo per fare foto a cavi utilizzati per i richiami e troviamo il tipo che da dentro il "suo" cancelletto incomincia ad urlare chiamando i carabinieri. Alla fine noi ci siamo presi una querela per ipotetica violazione di proprietà privata. 

La mattina depressi e dispiaciuti per l'accaduto, ci alziamo tardi alle 5.30 e alle 6.00 incominciamo a sentire ripetuti spari su tutta l'isola. Saltiamo giù dai letti per andare sulla piana, ma sapendo che sarebbe arrivato l'ispettore che voleva fare un blitz vicino alla casa del bracconiere più famoso detto “o’ Pallone”, restiamo lontano dalla piana per tutta la mattina in attesa dell'arrivo dell'elicottero del CFS. L’elicottero finalmente arriva sorvolando tutta l’isola e gettando scompiglio. Poi finalmente vengono sequestrare le trappole dei tipi fotografati il 2 aprile: trappole che da anni  nessuno riusciva più a controllare perché sempre presidiate dai bracconieri nelle loro sedicenti proprietà private (quasi sempre abusi edilizi). Sul luogo troviamo anche noi trappole e uccellini principalmente stiaccini purtroppo in fin di vita.

La mattina del 29 il presidio inizia alle 5.00 sulla piana. Anche questa volta il pullman ci boicotta, alla fermata molti insulti e lievi intimidazioni di altri che giravano in moto e in auto per controllare i nostri spostamenti. Con una mossa inaspettata ci allontaniamo dalla fermata e dopo 20 minuti di cammino lungo la strada, blocchiamo con le torce il pullman che ci carica per forza.

Accolti sul posto con un altro “comitato di benvenuto” decidiamo di non salire subito sulla piana al buio perché la situazione era molto tesa. Aspettiamo il chiaro e ci posizioniamo nel punto più alto per avere la vista di tutta la piana di Incenso (luogo meraviglioso) e ad un certo punto arrivano tre energumeni con bastoni verso di noi. Chiamiamo il 112 e finalmente riusciamo a far salire i carabinieri ma senza concludere molto perché nel frattempo i soggetti si erano dileguati.

Al cambio turno arrivano i volontari di Valle vegan e purtroppo il 2 maggio  vengono malmenati, Piero conosce molto bene l'isola perché da anni svolge il campo a Ponza scoprendo siti attivi con vischio, riuscendo con successo a filmare gli aggressori. Grazie al loro sacrificio ed impegno accade quello che serviva a Ponza: grande attenzione mediatica.  

Nonostante spesso, nel corso degli anni, abbia subito danni dai bracconieri isolani, in termini di aggressioni fisiche e denunce, Piero non si è mai risparmiato, mettendosi sempre in gioco in prima persona sacrificando tempo ed energie, era appena tornato dal campo antibracconaggio a Cipro

La sua presenza sull'isola è ora più che mai  importante. E per esprimere un maggior supporto a Milano ci sarà una cena a favore di Valle Vegan: andiamoci e mandiamo donazioni per un progetto importante, a sostegno di un ragazzo, Piero Liberati, che sta dimostrando quanto sia importate tutelare gli animali sia domestici che selvatici.

Dopo l'aggressione tutti si sono mossi. Vari politici sostengono il nostro lavoro, persino il Comune di Ponza ha mandato un comunicato che esprime solidarietà ai volontari attivi sull’isola.

Oggi 4 maggio l'ispettore del CFS mi informa, che i tipi fotografati dal primo turno e il famoso o’ Pallone sono stati denunciati per atti di bracconaggio e maltrattamento di animali

Forse il NOA (il Nucleo Antibracconaggio del Corpo Forestale) tornerà a Ponza e sulle altre isole grazie al grande impegno di Piero e di tutti i volontari che dedicano il loro amore per una causa cosi difficile e importate come la lotta a caccia e bracconaggio e vale ricordare  che le persone fermate sull'isola sono risultate essere tutte con porto d'armi.

Il campo continuerà fino a metà mese.

Catia Acquaviva, Katia Impellittiere

 

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